Abstract: L’intelligenza emotiva è entrata a far parte stabilmente della consulenza aziendale. E’ uno dei concetti psicologici più importanti applicati al mondo del business. Raggiungerla significa portare benefici alle relazioni umane e a tutta la struttura aziendale. Ecco cos’è e perché è diventata così importante nell’impresa 4.0.

Keywordsintelligenza emotiva, leadership emotiva, capacità di autoregolazione, consapevolezza, risorse umane, efficacia.

1. Intelligenza emotiva: una rivoluzione per il mondo del business

Un concetto psicologico, pilastro della consulenza aziendale.

La rivoluzione è datata 1995. In quell’anno infatti lo psicologo, nonché collaboratore per la parte scientifica del “New York Times”, Daniel Goleman pubblicò il libro Emotional Intelligence, sdoganando per primo il concetto di intelligenza emotiva. Via via questa nozione è stata sempre più studiata, fino a permeare svariati settori comportamentali, compreso il mondo del business coaching. È ormai noto infatti come parlare di intelligenza emotiva dei manager sia di importanza capitale nella gestione di qualsiasi struttura aziendale.

2. Intelligenza emotiva nel manager: perché è importante?

Influenza positiva, capacità decisionale, visione chiara del futuro.

Nel mondo dell’impresa 4.0 una leadership senza intelligenza emotiva è destinata a non durare nel tempo. Con la completa rivalutazione della centralità delle risorse umane è facile capire come una simbiosi emotiva tra leader e collaboratori sia decisiva nel buon esito di qualsiasi progetto. Un manager dotato di intelligenza emotiva ha la possibilità di influenzare con positività il proprio team, riesce a prendere decisioni importanti con relativa tranquillità e ha una visione del cambiamento e del futuro molto accentuata.

Per meglio capire l’importanza dell’intelligenza emotiva di un manager è bene partire da un concetto chiave: le emozioni guidano le persone. Questo avviene ovunque, in qualsiasi circostanza e soprattutto sul posto di lavoro. Una regolazione emotiva adeguata, in particolar modo se indirizzata dalla leadership, permette di ottimizzare tutte le performance. Ne beneficiano tutti, i manager come i collaboratori, perché la conseguenza naturale è la capacità di valutare ogni situazione senza farsi travolgere dall’emotività.

intelligenza emotiva consulenza aziendale
Intelligenza emotiva. Riconoscere quello che sta succedendo.

2.1 Intelligenza emotiva: come funziona il processo di apprendimento

Consapevolezza di sé, gestione di sé, direzionamento di sè.

Intelligenza emotiva del manager però non è un semplice saper controllarsi, o, come più spesso viene definito, una capacità di autoregolare le proprie emozioni. Se il concetto di base può essere questo, la strada per raggiungerlo è bensì più complicata e necessita di un complesso processo di apprendimento (che una buona consulenza aziendale può aiutare). Per poter raggiungere questo status emotivo è fondamentale acquisire competenze in tre aree comportamentali principali:

–        Consapevolezza di sé (Self Awarness)

–        Gestione di sé (Self Management)

–        Direzionamento di sé (Self Direction)

2.2 Self Awarness: aumentare la consapevolezza

Essere consapevoli delle emozioni e problemi in gioco.

Quando mettiamo in atto un cambiamento partiamo sempre da un punto fermo: la consapevolezza. Senza questa presa di coscienza, che richiede tempo e sforzo psico-fisico, ogni variazione allo status quo è improbabile. Proviamo ad immaginare un’impresa in cui le cose non funzionano come dovrebbero a livello di gestione del personale. Spesso capita che il manager finisca per far prevalere le emozioni sulla razionalità, ingarbugliando ancora di più la situazione aziendale. Oppure finge l’assenza di qualsiasi problematica, modificando a piacimento la realtà delle cose. In entrambi i casi le conseguenze potrebbero essere dannose, ecco perché rendersi consapevoli di quelli che sono i problemi è il primo passo per risolverli.

Aumentare la consapevolezza significa comprendere le proprie emozioni, comprendere ciò che provano i propri collaboratori, capire le motivazioni delle loro difficoltà. Senza questo passo ogni conflitto potrebbe essere irrisolvibile.

2.3 Gestione di sé: accettare le emozioni

Comprendere l’emotività per orientarsi al cambiamento.

Se raggiungere la consapevolezza è il primo passo per riuscire a gestire le emozioni, il secondo step risiede nella capacità di accettarle. Accettare significa dare loro forma, oggettivarle per proporre poi delle soluzioni adeguate. Un manager che riesce in questa pratica sarà più abile nel portare il cambiamento laddove è necessario, aumenterà motivazione e ottimismo nei collaboratori, sfrutterà il problema per dar vita ad una nuova soluzione. 

Per un leader gestione di sé significa anche chiedere scusa quando vi è un diverbio, il che non corrisponde a prendersi le colpe, ma equivale a dare un segnale forte, ad elevare questo atteggiamento come esempio per tutti.

2.4 Direzionamento di sé: coinvolgere gli altri

Sviluppare le competenze relazionali per avere più successo.

L’ultimo passo che deve fare il manager per acquisire un’intelligenza emotiva adeguata è quello di saper coinvolgere gli altri, ovvero i propri collaboratori. Per farlo è necessario sviluppare adeguate competenze sociali e relazionali e l’unica via di accesso a questo scopo si chiama empatia. E’ proprio grazie all’empatia, alla capacità di immedesimarsi nello stato d’animo di un collega o di un collaboratore che il manager attiva una leadership piena e convincente.

Quando si riesce a coinvolgere emotivamente la propria squadra di lavoro gli obiettivi iniziano a sembrare più vicini di quel che si pensava. Empatia significa condividere la mission aziendale, realizzare progetti impensabili, mettere in atto cambiamenti radicali e positivi.

2.5 Le emozioni: mai così importanti

Capirle e gestirle è la chiave per il successo.

Come abbiamo visto la cultura manageriale moderna tende a ridare centralità all’aspetto emotivo, questo perché si è capito che un clima aziendale positivo e motivato è alla base di qualsiasi successo.

Le emozioni non sono più viste come un elemento negativo da eliminare dai processi aziendali, al contrario sono oggi la chiave per il raggiungimento di risultati ottimali.

3. Conclusione

Capire le emozioni per ottenere risultati.

Intelligenza emotiva significa capacità di mettersi in discussione, empatia verso i collaboratori e coraggio nell’apportare cambiamenti. 

Una buona formazione a livello di consulenza aziendale è ciò che può aiutare la tua azienda ad entrare definitivamente nell’impresa 4.0.

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