Abstract: Quante volte avresti voluto vedere la vostra azienda da fuori come un direttore non esecutivo ? Immagina un drone che dall’alto possa valutare correttamente ciò che funziona a meraviglia e ciò che invece è da migliorare, che osserva senza pregiudizi dove l’azienda sta andando veramente. Forse non lo sai, ma esiste una figura in grado di assumere questo delicato ruolo. È una figura nuova, che in Italia, rispetto ad altre culture, non è ancora ben impressa nell’immaginario aziendale ma ha un’importanza cruciale: il direttore non esecutivo.

Keywords: Direttore non esecutivo, non-executive director, supporto esterno, consulenza indipendente, esperienza e competenza

1. Chi è questo direttore non esecutivo?

Una guida saggia e sapiente

Chi è questo direttore non esecutivo? Forse hai già sentito la definizione inglese, non-executive director (NED). Certo qualcuno potrebbe raddrizzare le antenne; nell’Italia del fare, del lavoro, dell’abnegazione totale c’è quel prefisso “non” che potrebbe creare qualche incomprensione.

La realtà è che il “non” è centrale per capire l’importanza del ruolo. Il “non” significa proprio che non appartiene al gruppo dirigente, fa parte del Consiglio di Amministrazione ma operativamente non lavora, non produce, non decide. Però risulta fondamentale per ogni azienda che vuole ottimizzare il suo ciclo produttivo. È un po’ come avere un saggio sulla montagna che ci consiglia.

Definizione di direttore non esecutivo: è un membro del consiglio di amministrazione di una società che non si occupa della gestione quotidiana dell’organizzazione ma è coinvolto nell’elaborazione delle politiche aziendali e nella pianificazione.

1.2. Caso di studio di un non-executive director

Avere qualcuno che ci vede bene e lontano è fondamentale.

Quindi se non lavora e nemmeno dirige l’azienda perché è così importante il direttore non esecutivo?

Torniamo al primo paragrafo: parlavamo di una figura esterna in grado di aiutare e valutare la vostra azienda, giusto? Per farti meglio capire raccontiamo un aneddoto. Anni fa un nostro consulente si trovava in Inghilterra e lavorava come software manager. Un bel giorno gli venne presentato un nuovo membro del consiglio di amministrazione. Il suo ruolo era appunto il “non-executive director”, una figura per lui nuova e al momento fuori dalla sua concezione aziendale.

Non aveva la minima idea sul perché l’azienda avesse inserito questa figura. Allo stesso tempo era fermamente convinto che un esterno, che tra le altre cose avrebbe presenziato in azienda una sola volta al mese, non avrebbe potuto aiutare: “non sa, non vede, non partecipa, come fa a essere di aiuto?” pensava.

Si sbagliava di grosso. Questa figura, una sorta di consulente esterno legato all’azienda, fu decisivo nell’interpretazione di molti processi aziendale e nel successo dell’azienda che presto è diventata una multinazionale. Fu proprio quello sguardo esterno in grado di vedere cose che loro, all’interno, faticavano a decifrare, a contribuire per prendere le strade corrette verso il successo.

Una persona non coinvolta nel turbine dell’azienda è in grado di vedere più lontano e pensare più lucidamente.

1.3. Ma in Italia chi ce l’ha?

Prestigio, riconoscenza, verifica o peggio per “favore”

Ma in Italia esiste la figura del direttore non esecutivo? In realtà purtroppo è ancora un ruolo non ancora ben definito. In altre culture, soprattutto in quelle anglosassoni (UK e USA), è una figura centrale del processo decisionale. Nel nostro paese si stanno muovendo i primi passi, anche se con una mentalità spesso sbagliata o, se vogliamo meglio chiarire il concetto, “all’italiana”. 

Infatti, capita che la figura del non-executive director venga assegnata senza giusta cognizione di causa, ma solamente per prestigio e riconoscenza, o ancora peggio per “favore” politico. Infine, vi è il caso in cui un investitore esterno, una banca ad esempio, impone un suo uomo all’azienda quale amministratore non esecutivo. In quel caso l’azienda tenderà a vedere questo direttore esterno come un controllore, un intruso da compiacere, piuttosto che un aiuto per l’azienda.

Ciò di cui invece parliamo qui è la figura di un mentore aziendale, una persona di fiducia per il bene dell’azienda. Il direttore non esecutivo è una figura centrale nell’organigramma aziendale, anche se si nota poco. E forse è proprio questa la sua skill principale. Vediamo il perché.

direttore non esecutivo

1.4. Perché è vitale per una azienda

Se vuoi avere successo devi avere persone giuste al tuo fianco.

Ci sono svariate ragioni che ci conducono ad affermare l’importanza del non-executive director:

1.     Costringe l’azienda a fare un Consiglio di Amministrazione al mese.

Poca roba direte, ma alcune aziende faticano a fare un CDA all’anno. E questo è un problema serio. Organizzare un Consiglio di Amministrazione vuol dire fare un punto della situazione, capire il passato e programmare il futuro. Inoltre, un CDA si pone come obbligo per ogni Direttore Manager, che in prossimità dell’evento dovrà essere in grado di preparare un rapporto dettagliato sul proprio dipartimento da poi presentare al non-executive director. Senza dubbio un’incombenza determinante per valutare mese per mese i risultati dell’azienda.

2.     Il direttore non esecutivo ha esperienza nella gestione di aziende

Ovviamente si presuppone che una figura di tale caratura abbia l’esperienza per gestire una impresa. Gestire non vuol solo significare la valutazione dei report, ma anche un ruolo attivo nella scelta di quali variabili analizzare, quali dati includere e come lavorarli per la presentazione.

3.     Il punto di vista esterno è determinante

Quando nella tua vita c’è qualcosa che va storto trovi sempre l’amico che ti dice: “ma questo io lo vedevo, come hai fatto a non accorgerti?”. Sembra banale, ma è lo stesso ragionamento. Il non-executive director è lo sguardo esterno che visualizza il tuo procedimento aziendale senza pregiudizi. Lui è fuori e probabilmente conosce poco della tua organizzazione aziendale. Però valuta i risultati, i dati e i report. E interpreta i dati diversamente dalla tua forma mentis.

4.     Vede gli errori prima di chi sta dentro

Questo succede non perché sia un mago del business ma perché è una persona esperta, navigata. Il direttore non esecutivo ha già visto gli errori di altri imprenditori come te ed è in grado di fermarti prima del disastro e probabilmente conosce anche il tuo settore economico da diversi angoli. Per questo motivo ad ogni tuo dubbio è disposto ad un incontro, sia con l’imprenditore che con i manager e gli altri componenti della proprietà.

5.     È completamente indipendente

1.5. Per chi è fondamentale un direttore non esecutivo

Dal giovane rampante al manager navigato

Un non-executive director sarebbe fondamentale per ogni azienda. Certo, sappiamo benissimo che nel mondo aziendale spesso si trovano imprenditori estremamente sicuri di sé, convinti della loro infallibilità.

Questa certezza è dovuta probabilmente all’esperienza, ma siamo consci che di esperienza non se ne fa mai troppa. Per questo siamo consapevoli che la figura del direttore non esecutivo sia decisiva per tutti i managerdai più giovani, che hanno avviato progetti di start-up, a quelli esperti e sicuri (troppo) di se. Ma non solo, un aiuto esterno potrebbe rivelarsi indispensabile anche per gli imprenditori più anziani, troppo irrigiditi sulle vecchie logiche aziendali e poco propensi al cambiamento.

1.6 Conclusioni

un direttore non esecutivo è il tuo asso nella manica

Ecco perché dovresti avere un direttore non esecutivo in azienda. La sua figura è necessaria per capire dall’esterno se tutto quello che stai facendo è in grado di portarti benefici oppure ti sta trascinando su una strada tortuosa. Il direttore non esecutivo è un tuo alleato: è esterno, è esperto del settore, è indipendente, ti spinge a dare di più.

All’inizio passa alcune giornate in azienda per capirla e averne un quadro completo. Questo tempo è necessario per conoscere i processi aziendali e le persone chiave. Parla con i diversi senior manager e direttori. Poi comincia a presenziare ai consigli di amministrazione, facendo redarre dei brevi report densi delle informazioni necessarie e importanti. Guida l’azienda come un angelo custode.

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